Analisi moviola di Venezia-Milan: due gol annullati e clamorosi rigori negati. Manganiello sotto accusa, la protesta di Di Francesco.
La sfida Venezia-Milan, valida per il lunch match di Serie A, prometteva spettacolo e tensione. Sul campo del Penzo si affrontavano due squadre con obiettivi opposti: la salvezza per i lagunari e il consolidamento in zona Europa per i rossoneri. A dirigere l’incontro è stato Gianluca Manganiello di Pinerolo, arbitro con una discreta esperienza alle spalle, esordiente in Serie A nel 2014 e con alcune presenze anche nel campionato cipriota dal 2022.
Coadiuvato dagli assistenti Berti e Bahri, con Galipò IV uomo, Paterna al Var e Sozza all’Avar, Manganiello ha affrontato una partita non priva di episodi contestati. In carriera, i precedenti con Milan e Venezia erano moderatamente equilibrati, ma ciò che è accaduto sul terreno di gioco ha alimentato aspre polemiche, soprattutto da parte dei padroni di casa.

Gli episodi chiave che hanno fatto infuriare il Venezia
Il match ha visto due gol annullati: uno a Yeboah per fuorigioco dopo assist di Haps e uno a Pulisic per posizione irregolare al termine di una ripartenza fulminea. Tuttavia, il vero nodo della partita riguarda i rigori non concessi. Al 53′, il Milan ha chiesto un penalty per un presunto mani di Candè: Manganiello, dopo silent check del Var, ha deciso per la regolarità dell’azione. Poco dopo, al 54′, anche il Venezia ha protestato con veemenza: Yeboah è stato toccato duramente da Pavlovic in area, ma ancora una volta il direttore di gara ha lasciato correre.
La moviola di Luca Marelli, talent di Dazn, ha confermato che l’intervento su Yeboah era da considerarsi “molto rischioso” e che un rigore avrebbe potuto essere assegnato senza possibilità di intervento del Var. Sul fallo di mano di Candè, Marelli ha dichiarato: “Candè tocca con la mano sinistra ma si trova in posizione naturale e col braccio vicino al corpo, inoltre il tiro di Pavlovic era stato effettuato da distanza ravvicinata.”
Le dichiarazioni di Eusebio di Francesco
Anche l’ex arbitro Calvarese, analizzando l’episodio sul suo sito ufficiale, ha evidenziato: “Poco prima dell’ora di gioco il Venezia protesta molto per un contatto all’interno dell’area di rigore tra Pavlovic e Yeboah. Lo scontro va analizzato da due punti di vista: prima si ha un corpo a corpo all’altezza delle spalle, con il serbo che per non farsi superare entra in maniera energica ma ai limiti della regolarità sull’avversario; poi invece si ha anche un contrasto tra le gambe di difficile lettura. Tutti e due, infatti, hanno un obiettivo: andare a occupare uno spazio per arrivare primi sul pallone mettendo avanti un piede per provare a intervenire. Un contrasto davvero rischioso, (infatti se avesse fischiato calcio di rigore il VAR non sarebbe intervenuto) ma io condivido la scelta dell’arbitro di non sanzionare il contatto.”
Infine, Eusebio Di Francesco, tecnico del Venezia, a fine gara ha espresso tutto il suo rammarico con parole dure: “C’è rammarico per un rigore non dato, non parlo mai di arbitri, ma i risultati sono troppo importanti ora per noi, c’è stata tanta superficialità e non è andato nemmeno a rivederlo. A volte perdo anche io la pazienza. Se fosse stato a centrocampo lo avrebbe fischiato subito, mi ha dato veramente fastidio. C’è grande delicatezza per altre squadre. Stiamo lottando per rimanere aggrappati alla Serie A, è un peccato. Ho giocato a calcio a differenza di chi fa l’arbitro e non riconosce le situazioni di campo. La mia squadra ha cercato di giocare a calcio per tutta la partita, non meritavamo questo risultato per quanto continuiamo a credere nella salvezza.”
Con il Venezia in piena lotta salvezza, ogni episodio pesa come un macigno. E stavolta, più che i gol annullati, fanno discutere le decisioni sui rigori negati che avrebbero potuto cambiare il destino della partita.